Patrimonio

Il patrimonio offerto in modo permanente alla visita è disposto dalla sala XX alla sala XXVI, con un itinerario che privilegia i temi salienti della pittura lombarda dalla metà del XV secolo fino alle soglie del Neoclassicismo. Nella sala XXV e al termine della XXVI sono, inoltre, proposti due significativi nuclei pittorici di ambito veneto, mentre nella sala XIX figura una piccola ma scelta collana di quadri fiammingo-olandesi del XVII secolo. Nel percorso della Pinacoteca, rilievi lignei scolpiti, statue in marmo, busti in terracotta e una serie di medaglie (Civico Gabinetto Numismatico e Medagliere) concorrono a suggerire la poetica dell’arte attraverso le varie tipologie e i diversi supporti materici. L’allestimento della Pinacoteca si avvale di grandi pale d’altare, quadri di devozione, polittici e miniature realizzati da maestri lombardi spesso innovatori nella tecnica pittorica e nella personale interpretazione di temi religiosi e profani.

Alcune personalità di livello sovranazionale qualificano il percorso con dipinti di assoluta importanza per la storia dell’arte:  la Madonna in trono tra santi siglata da Andrea Mantegna nel 1497, il Ritratto di Lorenzo Lenzi effigiato da Bronzino intorno al 1525 e, ancora, opere di Correggio, Tiziano e Tintoretto che tramandano le fisionomie di personaggi illustri.

Cicli dipinti e affrescati

Nel patrimonio della Pinacoteca si conservano interi cicli di pittura murale o di affreschi salvati da edifici religiosi e da palazzi privati, distrutti a causa della guerra o demoliti. Un caso a sé è rappresentato dalla cosiddetta ‘camera picta’ (sala XVII) già nel castello di Roccabianca (Parma), acquistata nel mercato antiquario nel 1936. Si tratta di un documento visivo di notevole importanza per la rarità del tema raffigurato, ossia Le storie di Griselda, dipinta intorno al 1460 da una qualificata bottega di artisti padani, che ornò la volta con i segni zodiacali. Un altro ciclo affrescato, dedicato alle vicende di San Giovanni Battista, fronteggia il Monumento equestre di Bernabò Visconti (sala II) opere commissionate dallo stesso duca intorno alla metà del XIV secolo per la chiesa palatina di San Giovanni in Conca.

Va segnalato che oltre ai beni conservati nel deposito (accessibile su richiesta) la Pinacoteca ha di recente promosso l’esposizione di dipinti omogenei per provenienza e ambito culturale, sfruttando l’ospitalità di dimore pubbliche: palazzo Morando, palazzo Sormani e palazzo Marino, sede del Comune. La visita a questi nuclei è possibile in particolari festività o su prenotazione.