Alessandro Magnasco detto Lissandrino, Il mercato del Verziere
Alessandro Magnasco detto Lissandrino e collaboratori, Il mercato del Verziere, olio su tela, 1733 circa (inv. 228)
La vivace scena del Verziere è liberamente ispirata a un luogo, cantato dai poeti milanesi, sede di una secolare compravendita quotidiana intorno al fulcro religioso della Colonna del Redentore. Secondo una pratica usuale nei quadri di genere, il Mercato del Verziere è un interessante documento di lavoro collettivo. Non conosciamo il nome del quadraturista che ha dipinto i fondali architettonici, né del pittore di nature morte a cui si deve la precisa raffigurazione di una miriade di oggetti, tra cui banchi di frutta, di ortaggi e di vivande posti in commercio. Un altro collaboratore ha collocato delle comparse, ma le figure dalla sagoma scattante ottenuta da una pennellata filamentosa, riconoscibili a partire dalla seconda fila fino al personaggio del Redentore, sono di mano del Magnasco. Questi tratti pittorici si rinvengono anche nelle due Burrasche (inventari 1331,1332) che affiancano l’opera nella Pinacoteca, tipiche prove della fertile, immaginosa fantasia visiva dell’artista.