Francesco Galli detto Napoletano, Madonna Lia

Francesco Galli detto Napoletano, Madonna Lia, olio su tavola trasportata su tela, 1495 circa (n. inv. 1510)

Solo in anni recenti l’opera è stata attribuita a Francesco Galli, detto Napoletano, una delle personalità meno note tra i pittori che assimilarono l’innovativa poetica di Leonardo da Vinci grazie alla frequentazione dei cantieri milanesi promossi da Ludovico il Moro. La suggestione che il Vinci sia stato l’autore del dipinto risale almeno alla metà del Settecento, quando il restauratore Robert Picault scrisse il nome dell’artista sul retro dell’opera. Nel quadro della Pinacoteca, molti sono i temi che rinviano a soluzioni iconografiche e stilistiche dipinte o disegnate da Leonardo. Tra queste, emerge l’interpretazione offerta da Napoletano del volto femminile che sembra sovrapporsi alla seconda versione della Vergine delle Rocce (Londra, National Gallery). Il titolo che identifica il dipinto è un omaggio alla figura di Amedeo Lia che ha voluto cedere uno dei suoi beni più cari alla città di Milano nel 2007. Un valore intrinseco lega il dipinto alla dimora sforzesca: alle spalle della scena religiosa la facciata del fortilizio è rappresentata nella sua struttura ricca di dettagli descrittivi, fornendo una memoria iconografica insostituibile del monumento milanese allo scadere del Quattrocento.